Come vestirsi in grotta

Indicazioni sull'abbigliamento per la speleologia

L'ambiente ipogeo

La pratica speleologica richiede capacità di adattamento ad un ambiente ostile per l’uomo, estremamente diverso dai luoghi normalmente frequentati. Escluse le cavità localizzate alle quote più alte che possono far registrare temperature al di sotto dei 10 gradi, tipicamente le grotte del Lazio presentano una temperatura media che oscilla tra i 10 e i 12 gradi centigradi. L’umidità si attesta su valori molto elevati, prossima al 100% mentre il buio totale avvolge questi vuoti sotterranei: stillicidio, scorrimento d’acqua e presenza di fango completano lo scenario dell’ambiente ipogeo. L’abbigliamento da grotta dev’essere adeguato per affrontare le difficoltà ambientali; deve resistere alle abrasioni, proteggere almeno in parte dal freddo e dall’acqua e non ostacolare i movimenti dello speleologo che lo indossa. Tali accorgimenti consentono di contrastare efficacemente alcuni pericoli dell’ambiente ed evitare le spiacevoli conseguenze che questi comportano (es ipotermia). Le schede che seguono descrivono il vestiario abituale dello speleologo oltre ad indicazioni generali su come vestirsi per andare in grotta.

Tuta speleo

Tute per speleologia
Alcuni modelli di tute speleo

La tuta speleo è sicuramente l’elemento più importante del vestiario dello speleologo. Il suo compito è quello di isolare il corpo dall’acqua e dal fango, consentendo al sudore di traspirare ed evitare che il sottotuta resti bagnato, tutto questo chiaramente con diversa efficacia, a seconda del tipo di tuta indossato. La tuta fornisce una importante protezione dalle possibili abrasioni nei passaggi stretti, evitando che il sottotuta possa strapparsi, ha comode chiusure in velcro, protezioni in cordura nei punti a maggior usura, un cappuccio impermeabile nel colletto ed una comoda tasca in cui riporre piccoli oggetti (es alimenti e batterie di scorta).

Esistono in commercio numerosi modelli di tute, con prezzi e caratteristiche diversi, dal livello entry fino a quelli per lunghe permanenze in profondità. Per escursioni in grotte allagate, è necessario indossare sotto la tuta una muta in neoprene, solitamente da 3mm. Escludendo i modelli base, con caratteristiche di resistenza e impermeabilità piuttosto limitate, le migliori tute speleo si dividono sostanzialmente in tre tipi:
- tessuto in nylon con rinforzi in cordura
- tessuto in cordura con rinforzi in cordura
- tuta PVC
I primi due tipi hanno diverse caratteristiche di traspirabilità e di isolamento dall’acqua, in modo dipendente dal diverso tipo di tessuto, dalla resinatura del nylon e dalle spalmature interne. Il tessuto cordura è più resistente del nylon, dalle due alle quattro volte, ma questo dipende anche dallo spessore dello strato in cordura utilizzato nei vari modelli. Le tute in nylon consentono in generale una maggior libertà di movimento rispetto ai modelli in cordura. Per concludere, i modelli di tuta in PVC (non traspiranti ma eccezionalmente isolanti) sono impiegati esclusivamente in grotte molto bagnate e/o fangose, con stillicidio intenso.

Scarpe da grotta

Scarpe per speleologia
Calzature da grotta

La scelta delle calzature da indossare in grotta non è mai così semplice e spesso è necessario sperimentare vari modelli prima di individuare quello che sia comodo ed efficace dal punto di vista tecnico. Anche in questo caso è determinante il tipo di grotta che si percorre, se l’ambiente è fangoso, scivoloso, quanta acqua è presente. Esistono diverse scuole di pensiero in merito alla scelta delle calzature, tutte più o meno valide e utili ad un primo orientamento ma la scelta finale è sempre soggettiva, legata alle caratteristiche e alle preferenze del singolo speleologo. Ad ogni modo è possibile fissare dei capisaldi su quelle che devono essere le caratteristiche di una scarpa da grotta, con la banale premessa che l’ambiente ipogeo non va affrontato con scarpe da tennis o in ciabatte.

La calzatura adeguata deve avere prima di tutto la suola scolpita per prevenire scivolate e infortuni, proteggere il piede fino al malleolo dagli urti con la roccia ma anche dalla caduta di piccoli sassi (come a volte accade durante le disostruzioni), offrire protezione dall’acqua. La calzatura principe è senz’altro lo scarpone da montagna, meglio se non troppo rigido e con fascia protettiva laterale che riduce l’esposizione delle cuciture alle abrasioni aumentando la durata della scarpa. La scelta è pressoché infinita, per modelli e prezzo. Lo scarpone da montagna ha solitamente un ottimo grip sulla roccia e offre adeguata protezione al piede, purtroppo non è molto impermeabile. Se con suola ben scolpita e senza foderatura interna che ne favorisce l’asciugatura, gli stivali rappresentano una valida alternativa allo scarpone, ottimi in presenza di fango e acqua ma con l’inconveniente, specie in alcune grotte, di tenere il piede al freddo. In ambienti più acquatici che presentano numerose pozze e passaggi allagati risultano estremamente efficaci le scarpe da forra: grip eccezionale e impermeabilità. La necessità di includere in un’unica scarpa aderenza, impermeabilità, protezione del piede e comodità, ha portato alcune aziende, anche seguendo i suggerimenti degli speleologi, a studiare e produrre modelli di scarpa specifici per grotta. Queste scarpe hanno un costo più elevato, non sempre facili da reperire e talvolta prodotte su ordinazione ma l’efficacia si è dimostrata indiscussa (es i modelli della Gaibana).

Calze e intimo

Calze e intimo grotta
Calzettoni e intimo

I calzettoni da indossare devono essere di tipo tecnico, da trekking/montagna con rinforzi posizionati sulle punte e sui talloni così da ridurre anche la formazione di vesciche. E’ importante che il piede stia caldo e protetto anche in presenza di acqua. A tal proposito, in grotte con passaggi in acqua, è indicato l’uso di calzari in neoprene da 2mm. L’abbigliamento intimo non dovrebbe prevedere capi in cotone poiché non traspirano e restano costantemente bagnati; meglio orientare la scelta verso indumenti sintetici che trattengono il calore lasciando traspirare il sudore (maglia termica in poliestere).

Sottotuta

Sottotuta speleologia
Alcuni modelli di sottotuta

Si tratta di un capo unico in pile o polartec con una zip di chiusura sul davanti; molto apprezzati i modelli con il colletto alto a protezione del collo. Il ruolo del sottotuta è proteggere lo speleologo dal freddo e contestualmente consentire l’evaporazione dell’acqua e del sudore, operazione che viene facilitata se la tuta più esterna ha buone caratteristiche di traspirabilità. Normalmente il sottotuta va indossato a contatto con la pelle, cosicché le fibre sintetiche possono catturare direttamente il sudore ed espellerlo verso l’esterno in modo agevole. I più freddolosi possono indossare una maglia termica sintetica, limitando leggermente la traspirazione ma guadagnando in calore.

Guanti

Guanti da grotta
Guanti da grotta

I guanti sono indispensabili per proteggere le mani dal freddo, dall’acqua, dal fango e dalle abrasioni sulla roccia; devono avere un minimo di ruvidità per consentire una buona presa ed essere resistenti. Guanti troppo stretti rendono difficoltosa la mobilità delle dita, importante ad esempio durante l’armo, se sono troppo larghi non consentono una buona presa sulla roccia. Anche in questo caso, il ventaglio delle possibili scelte è infinito ed in generale non esiste un modello specifico da utilizzare in grotta che riesca ad avere tutte le caratteristiche di cui sopra. Un buon compromesso sono i guanti in nitrile, quelli utilizzati in edilizia, ruvidi sul palmo e comodi da indossare, purtroppo si bagnano facilmente e hanno scarsa durata. In grotte molto bagnate sono efficaci i guanti in neoprene. In generale, anche per questo accessorio, la scelta è molto soggettiva.




Si ricorda che la frequentazione delle grotte, delle palestre di roccia e della montagna, sono attività che presentano sempre dei rischi residui e mai azzerabili. Il contenuto di queste pagine è da intendersi di carattere generale e non applicabile a tutti gli scenari, quest’ultimi sempre da valutare in funzione dei rischi e delle capacità individuali. Le informazioni presenti non possono sostituirsi in nessun caso alle indicazioni e all’affiancamento di personale tecnico esperto e qualificato, da consultare sempre prima di ogni attività per operare con ragionevole sicurezza.