Caverna San Pietro a Campea (1755La)

Monte San Nicola - Roccasecca (FR)


Descrizione e dettagli esplorativi

La grotta si trova nel comune di Roccasecca, in provincia di Frosinone, sulle pendici sud-ovest del Monte di San Nicola. La prima segnalazione e conseguenti esplorazioni si devono a Clino Vallone e Antonella di Costanzo del Gruppo Speleologico CAI Esperia, successivamente la cavità è stata oggetto di studio ed indagine da parte del GGCR (Gruppo Grotte Castelli Romani). L’ingresso della cavità è piuttosto agevole, presentandosi come un antro che si apre alla base di bancate calcaree tra vegetazione, ad oggi piuttosto fitta, e che immette nel principale ambiente della grotta: un’ampia camera invasa quasi nella sua totalità da un conoide detritico che con inclinazione costante scende di quasi 25m. Alla base del fenomeno di crollo si incontrano fenomeni di concrezionamento in disfacimento e un basso passaggio che immette nella Sala dei Pipistrelli, un piccolo ambiente, sede stagionale stabile di una colonia di chirotteri. Alla ricerca di eventuali prosecuzioni, nella parte terminale dell’ambiente principale, sono stati sondati alcuni cunicoli e strettoie che si sono rivelati decisamente impraticabili e con modesta circolazione d’aria.


Sezione Caverna San Pietro a Campea
Caverna San Pietro a Campea - Rilievo (sezione)

La cavità è stata oggetto di rilievo 3D tramite strumentazione laser-scanner che ha evidenziato, in seguito alla sovrapposizione delle piante, la validità del rilievo speleologico tradizionale, nonché la costruzione precisa e puntuale di alcune morfologie a cupola che caratterizzano la parte sommitale della grotta. Queste particolari caratteristiche erosive sono tipiche di fenomeni carsici formatisi in seguito alla risalita di acque solfuree di profondità e che, in diretta conseguenza, lascerebbero ipotizzare una speleologenesi, in parte o del tutto, di tipo “ipogenico”. L’interesse della Caverna di San Pietro a Campea (1755La) non si limita unicamente agli aspetti speleologici e speleogenetici dato che nelle parti terminali sono state rinvenute tracce di frequentazione umana in antico. In particolare dalla Sala dei Pipistrelli provengono frammenti di ceramica in impasto a fasi non avanzate della media età del Bronzo (1700-1400 a.C) e dalle pietre del conoide sono stati rinvenuti diverse parti di vasi di ceramica comune di epoca romana, mentre dal fondo provengono frammenti di epoca medievale o moderna. L’utilizzo della cavità è proseguito nel corso del tempo dato che durante la Seconda Guerra Mondiale il fenomeno carsico è stato oggetto di ricovero e rifugio per gli abitanti delle contrade circostanti.


Rilievo 3D Caverna San Pietro a Campea
Caverna San Pietro a Campea - Rilievo in 3D

Caverna San Pietro a Campea
Caverna San Pietro a Campea - Ambiente dopo l'ingresso

Riferimenti bibliografici:
L. ALESSANDRI, A. GAGLIARDI, R. TOZZI 2015
La Grotta di S. Pietro a Campea (Roccasecca, FR), in L. Alessandri (a cura di), Attraverso il vuoto, Atti del VI Convegno della Federazione Speleologica del Lazio, Genzano di Roma 7-8 dicembre 2013, Roma, pp. 60-68.